"Dio non è grande", un libro che più di altri si è fatto rileggere a distanza di anni, ma forse l'unico che ho avuto la netta sensazione mi stesse cambiando già dalle prime pagine. Una prosa irriverente, chiara ed efficacissima, con quel pizzico di umorismo che era il sale dei suoi convincimenti. Anche nella lotta di un anno contro un cancro al quarto stadio (non ce n'è un quinto diceva agli amici), non ha mai fatto un passo indietro nella sua veste di ateo militante, innamorato dei liberi pensatori ed eroe della razionalità lui stesso. Ricordo gli innumerevoli esempi, le argomentazioni filosofiche e le frecciate irresistibili. Un individuo contro il totalitarismo in tutte le sue forme che, in quel che è il suo messaggio più forte, ha voluto gridarci come pensare e non che cosa pensare.
"Goodbye, my beloved friend. A great voice falls silent. A great heart stops. " Salman Rushdie
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